Riordino della gestione dei beni confiscati a tutte le mafie firma ora
Al Presidente della Camera dei deputati
Palazzo Montecitorio
00186 - Roma
Oggetto: Petizione alla Camera dei deputati in materia di riordino della gestione dei beni confiscati a tutte le mafie
Il sottoscritto Luigi Cangiano, cittadino italiano nato a Carinaro (CE) il 19/12/1975, dottore in scienze politiche, fondatore nel 1999 del Movimento per la Vera e Nuova Politica e nel 2008 del Movimento Politico “Stop Camorra”, residente in Carinaro (CE), alla via G. D’Annunzio n. 68 ai sensi dell’art.50 della Costituzione italiana, in base al quale “Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità” invia la presente petizione:
in qualità di cittadino italiano auspico la presentazione e la conseguente eventuale approvazione di un progetto di legge finalizzato alla gestione nazionale dei beni confiscati a tutte le mafie, che superi in maniera integrale, l’attuale gestione lasciata per la gran parte nelle mani di associazioni, comitati e/o cooperative sociali troppo spesso politicamente schierate e che faccia si che tali beni siano utilizzati esclusivamente per finalità di ordine pubblico o comunque per pubblica utilità (uffici comunali, scuole pubbliche, ludoteche pubbliche, alloggi pubblici da assegnare a famiglie bisognose, ecc.) e per quanto riguarda i terreni gli stessi possano essere utilizzati per la costruzione di edifici pubblici o di edilizia residenziale pubblica o qualora, questi ultimi non siano necessari nella comunità, gli stessi possano essere frazionati e distribuiti, in comodato d’uso fra le famiglie di cittadini bisognosi, che possano in tal modo trovarne sostentamento.
Contemporaneamente dovrebbe porsi in essere una norma che ponga fine alle diverse gestioni finora avvenute dei beni confiscati, che debbono tornare nella piena disponibilità dello Stato, perché finora la loro gestione non ha sortito, se non in rari ed eccezionali casi, alcun effetto benefico per la comunità, mentre pressoché nella maggioranza dei casi si è avuta un’utilizzazione politicizzata e monopolizzata dei beni messi a disposizione.
In alcuni casi si è dovuto addirittura assistere all’arresto ed a connivenze con mafiosi di responsabili di importanti associazioni antimafia assegnatarie di beni confiscati.
Si rende necessaria una efficace normativa sulla materia in quanto sono sempre più ingenti i beni che vengono sequestrati e confiscati a tutte le mafie ed è quindi necessario rendere trasparente, non politicizzata e non monopolizzata la loro utilizzazione. La reiterazione della gestione politicizzata di tale ingenti risorse economiche rende non uguali le forze politiche in campo che non si trovano così nello stesso punto di partenza.
E’ inconcepibile che oggi ci possa essere una sola associazione in Italia che grazie alle sue innumerevoli ramificazioni, dalla relazione del commissario straordinario del governo per la gestione e la destinazione dei beni confiscati ad organizzazioni criminali, sappiamo che essa coordina circa 1200 associazioni minori, monopolizzi praticamente tutta la gestione di tali beni per centinaia di milioni di euro ed in molte circostanze tali beni vengano utilizzati con metodo politico, dando funzioni rilevanti a persone collegate direttamente od indirettamente con partiti politici, particolarmente dell’area di sinistra.
E’ ancora più importante segnalare il fatto che ci si trova di fronte ad un monopolio anche di quasi tutte le risorse pubbliche destinate al sostegno dell’associazionismo impegnato nella lotta contro tutti i fenomeni mafiosi.
In particolare si segnala all’Ufficio di Presidenza che una normazione in tal senso è necessaria, soprattutto, a causa delle sostanziali denunce sull’utilizzazione monopolistica finora avutasi dei beni confiscati che da più parti d’Italia, dalla Liguria, alla Sicilia, passando per la Campania ed in particolare per l’agro-aversano, terra di origine del clan dei casalesi si è costretti quasi quotidianamente a dover lanciare, per cercare di segnalare alle autorità un maggiore controllo sugli utilizzatori dei beni confiscati a tutte le mafie.
Una gestione nazionale di tali beni e soprattutto del tutto finalizzata al miglioramento dei servizi primari che lo Stato deve fornire ai suoi cittadini ed, in particolare, ai cittadini maggiormente colpiti dai fenomeni mafiosi si rende oggi necessaria ed improcrastinabile.
Auspicando che tale petizione possa essere esaminata dalla Commissione competente ai sensi dell’art.109 del Regolamento della Camera dei deputati ed eventualmente abbinata ad un futuro progetto di legge presentato recante analogo contenuto, porgo i miei più cordiali saluti.
Carinaro, 25 ottobre 2010
dott. Luigi Cangiano
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Informazioni
LUIGI CANGIANODa:
Giustizia, diritti e ordine pubblicoIn:
Destinatario petizione:
Camera dei Deputati
Sostenitori ufficiali della petizione:
MOvimento Politico Stop Camorra
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