Manifesto per un'educazione democratica firma ora
La democrazia non può accontentarsi della pratica formale e periodica del voto. Una democrazia è autentica e sicura di sé quando le persone hanno un potere effettivo ad ogni livello della vita sociale e politica; quando c'è la possibilità di influire effettivamente sulle decisioni che riguardano il bene comune, controllando il potere della classe politica; quando è possibile disporre di una informazione libera, che metta in grado di valutare le questioni pubbliche con serenità e consapevolezza; quando i cittadini contano quanto i grandi potentati economici ed i gruppi di interesse.
In una società democratica tutti hanno pari dignità, indipendentemente dalla cultura, dall'età, dal sesso, dall'etnia. Questa affermazione di principio, che pochi contesteranno, si scontra nella realtà con la persistenza di rapporti gerarchici ed asimmetrici a vari livelli della vita sociale. Impegnarsi per una autentica democrazia vuol dire portare la simmetria e l'uguaglianza lì dove persistono la gerarchia e le pratiche di inferiorizzazione.
La scuola è attualmente una istituzione fondata su rapporti asimmetrici e fondamentalmente autoritari. In quanto tale, e nella misura in cui questa asimmetria non viene messa in crisi nell'effettivo fare scuola, essa non favorisce, ma ostacola l’autentica democrazia. Il cittadino che ha imparato a scuola ad uniformarsi ad un'autorità - o a seguire un docente autorevole - difficilmente, fuori dalla scuola, riuscirà a combattere le logiche inferiorizzanti ed a lottare per il riconoscimento pubblico della sua dignità e della sua condizione di eguaglianza.
L’educazione democratica parte dalla relazione tra docente ed alunno per ripensarla a fondo come relazione simmetrica. Essa supera il concetto di autorità con quello di cooperazione nella ricerca della verità e nella crescita comune. Il docente non è un modello, il termine fisso del processo evolutivo degli studenti, ma una persona impegnata insieme ai suoi studenti in un percorso comune di crescita. In questo percorso, la sua condizione è quella di chi guida una spedizione in una terra solo parzialmente conosciuta. Perché nessuno, per quanto grande siano la sua cultura e la sua spiritualità, può considerarsi nulla più che un umile esploratore della complessa realtà che l'uomo e le sue possibilità rappresentano.
L’educazione istituzionale ha un programma definito, un sistema di sapere da trasmettere. L’educazione democratica è aperta sia nei contenuti che nei metodi.
L’educazione istituzionale ha come modello umano di riferimento il maschio adulto razionale e lavoratore. E’ un gioco a somma zero: il bambino e l’adolescente devono scomparire, per trasformarsi in un tale adulto. L’educazione democratica ha come modello umano di riferimento la persona intesa nella sua complessità: come ragione, ma anche passione, emozione, fantasia, sessualità, gioia. L’educazione è un gioco a somma positiva: si diventa adulti conservando le caratteristiche dell’infanzia e dell’adolescenza.
Il sistema economico capitalistico, che a livello mondiale produce dolorosi squilibri tra paesi ricchi e paesi poveri, tra persone che vivono nel lusso e persone cui non è consentita la semplice sopravvivenza, è fondato su una logica della competizione che penetra nella stessa educazione, corrompendola irrimediabilmente. Tutto il sistema scolastico dei voti, delle pagelle, delle promozioni e delle bocciature, è funzionale a questo sistema. La logica della competizione e della selezione si presenta come assolutamente razionale, l'unica di fatto possibile. Si tratta invece di una logica che limita fortemente la crescita individuale, indebolendo al tempo stesso i legami comunitari.
I tentativi di cambiare un sistema economico attraverso la rivoluzione hanno condotto, nella storia recente, a sistemi sociali ed economici chiusi, violenti, autoritari. Il rovesciamento violento del sistema capitalistico non è auspicabile, sia perché la violenza è un male, sia perché è difficile che il mezzo della violenza conduca al fine della libertà. Il rovesciamento del capitalismo è possibile se ognuno decide di sottrargli il suo consenso ed adotta uno stile di vita alternativo a quello imposto dalla società dei consumi. Il vero atto rivoluzionario, oggi, è rifiutare la logica del consumo e del profitto, adottando uno stile di vita sobrio ed essenziale e distinguendo i bisogni reali da quelli fittizi.
Il sistema scolastico italiano, che nella sua essenza è ancora quello pensato e voluto dal fascismo, separa la formazione cosiddetta umanistica da quella professionale e, soprattutto, dal lavoro manuale. Una simile distinzione tra lavoro intellettuale e lavoro manuale, tra esperienza umanistica ed esperienza professionale, è il risultato dell'antico pregiudizio verso la techne, generato a sua volta da una economia che distingueva liberi e schiavi, penstaori e lavoratori. Questo pregiudizio è il principale ostacolo alla creazione di una società di uomini tutti ugualmente liberi. L'educazione democratica è educazione al pensiero ed al lavoro, senza che il primo prevalga sul secondo.
L’educazione istituzionale “serve”. La cultura è presentata, in modo più o meno consapevole, come uno strumento valido per l’affermazione individuale. L’educazione democratica ha una concezione della cultura come ricerca comune aperta, libera e liberante dell'umano.
L'istruzione in Italia è fortemente eurocentrica, quando non addirittura italocentrica. Si studiano la storia, la letteratura, la filosofia italiane ed occidentali, si ignorano del tutto le religioni, le filosofie, le letterature, le storie degli altri. Questo priva gli studenti italiani della conoscenza di alcuni tra i più grandi capolavori dello spirito umano e li costringe in una dimensione provinciale, anche quando si pretende europea. La conoscenza delle culture altre ed il dialogo interculturale appartengono per essenza ad una educazione democratica.
L'educazione democratica non cerca di imporre una visione di uomo, una presunta essenza umana inevitabilmente ideologica, ma rispetta l'esistenza dei singoli ed il loro diritto di cercarsi e costruirsi liberamente, esplorandosi in molte dimensioni.
Il potere, la violenza ed il conflitto sono tematiche centrali dell'educazione democratica. Essi rappresentano i tre principali ostacoli a quella libera ricerca di sé in cui consiste l'educazione. Vale la pena di esplorare la possibilità di convertire - nell'educazione e attraverso l'educazione - il potere di alcuni in potere di tutto, la violenza in forza, il conflitto distruttivo in confronto aperto e costruttivo.
I mezzi di comunicazione di massa, al servizio dei poteri economici e politici, diffondono una visione parziale, spesso distorta del mondo, concentrando ad arte l'attenzione pubblica su alcuni fenomeni e diffondendo allarme sociale, insicurezza, paura. L'analisi critica dei mass-media e la creazione di reti di informazione libera sono compiti essenziali per una educazione democratica.
Poiché l'autoritarismo è l'essenza del fascismo, una educazione democratica non può che essere intransigente nell'antifascismo e nella opposizione ferma ad ogni forma, pur larvata, di neofascismo.
L'educazione democratica è laica. Questo non vuol dire che essa voglia conculcare la dimensione religiosa. Vuol dire, invece, che non intende favorire chiusure fanatiche e isterie identitarie, stimolando piuttosto una identità religiosa dialogica, unica via possibile in una società pluralista.
L’educazione istituzionale è funzionale all’adattamento nel mondo così com’è. L’educazione democratica cerca un mondo migliore.
Nelle condizioni attuali, l’educazione democratica è una aggiunta - difficile, che richiede fantasia ed impegno - all’educazione istituzionale. Essa penetra nella scuola e cerca di aprirla dall’interno.
Convinti che non c'è democrazia autentica senza autentica educazione, e che una educazione autentica non possa essere che aperta, antiautoritaria, nonviolenta e critica nei confronti dei sistemi sociali ed economici attuali, ci impegniamo, secondo le nostre possibilità e nei nostri ambiti, a lavorare per diffondere l'idea e la prassi di una educazione democratica.
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